BOSA
Carrasegare Osincu
Il Carnevale di Bosa è soprattutto festa, ed è l’unico appuntamento del calendario non collegato alla liturgia cattolica.
E’ una festa in assoluto, nella quale confluiscono comportamenti cerimoniali d’ogni genere; è una festa che, oltre a promuovere il rinnovo di una coesione comunitaria, ha in sé la condizione di essere vista per i suoi meriti spettacolari.
Su “Carrasegare ‘Osincu” , in particolare, si rivela come la festa di tutti, in cui gli attori irrompono nelle case e la comunità si riversa nelle strade, e oltre a questo è indubbiamente la festa dell’abbondanza, del riso e del godimento. Carnevale di Bosa
I rapporti sociali, apparentemente, risultano meno gerarchizzati dalla riproposizione collettiva dell’ideologia della festa: ”sa mascherada” (la mascherata), infatti, viene utilizzata da ricchi e poveri, anche se con modalità differenziate e con l’assunzione della regola di un’aperta vacanza di meccanismi conflittuali.
In effetti l’evento di un mondo alla rovescia consente l’illusoria sospensione delle regole sociali e permette di ridicolizzare, sotto forme di licenziosità sessuali, norme e istituzioni sociali: la maschera di “S’Attittidu” è un esempio di evasione dai comportamenti consuetudinari, così come lo è l’oscenità verbale e figurata utilizzata sotto forma di linguaggio e gestualità.
Su Carrasegare ‘Osincu è un periodo di “disordine istituzionalizzato”, un complesso di riti di rovesciamento ma anche una festa di aggressione, di distruzione e di dissacrazione.
Nel Carnevale di Bosa gli aspetti parodistico-satirici sono molto numerosi e permettono di rilevare sia il gusto per la narrazione, e la messa in scena di fatti ritenuti devianti sulla vita delle persone, sia la protesta verso i centri di potere.
In questo senso l’utilizzazione del comico e del ridicolo si iscrive nell’intervento periodico di una tecnica di riscatto rituale che opera al fine di ristabilire la coesione di un gruppo comunitario fortemente minacciato nel suo equilibrio interno, delle continue implosioni di conflitti sociali e nelle deroghe alla prassi di vita tradizionali.
Per tale motivo è molto significativo, durante il Carnevale bosano, l’impiego di un’aggressione verbale condotta tramite l’esecuzione di canti satirici (“cantones de carrasegare”) composti a modello dei gosos religiosi, che venivano e vengono diffusi in tutta la comunità e consentono di sfogare, senza molti danni, le critiche e le opposizioni per troppo tempo solo pensate.
Inoltre, l’esibizione di pantomime itineranti, nel corso dei tre giorni principali di Carnevale, ci fa rilevare che ogni parodia, anche la più piccola, è sempre costruita come fosse un frammento del mondo comico intero ed unitario e che, in definitiva, questa universalità comica si manifesta, molto più nettamente e logicamente, nelle forme carnevalesche dei riti e degli spettacoli, e nelle parodie ad essi legati, per volgerli al ripristino del grande corpo sociale e alla sua rinascita ciclica, mobilitando, in linea generale, la solidarietà espressiva di tutto un popolo (strati sociali, classi di età, etc.) e perfino i mezzi e gli animali ausiliari del lavoro umano.
Su carrasegare ‘Osincu aveva, e mantiene in larga parte, la caratteristica di festeggiamento spontaneo e non organizzato, nel senso che, pur esistendo dei gruppi che si occupano di gestire alcuni momenti della festa, per esempio le canzoni, le mascherate, i balli, la comunità vi partecipa secondo caratteristiche del tutto improvvisate:
Per il mascheramento era sufficiente rivoltare la giacca e indossarla al rovescio, girare su bonette (il berretto) e cospargere il viso di fuliggine di sughero (oltigiu bruzhiadu);
Per le canzoni era sufficiente individuare un qualsiasi argomento della quotidianità, per scambiarsi le battute e gli sfottò con rime eleganti, a volte, molto colorite.
Come in tutta la regione della Planargia a Bosa l’intero ciclo del Carnevale viene denominato Carrasegare.
Tale termine viene ugualmente impiegato per indicare tutto il periodo che va dalla vigilia della Festa di Sant’Antonio (il 16 Gennaio) quando si accende “su fogulone” (il grande fuoco), agli ultimi tre giorni finali e più importanti della festa: domenica, lunedì e martedì di carnevale.
Programma 2013
PROGRAMMA CARNEVALE DI BOSA 2013
“KARRASEGARE OSINKU “
L’EDIZIONE 2013 DEL CARNEVALE DI BOSA SI SVOLGERA’
DAL 31 GENNAIO AL 12 FEBBRAIO 2013
Elenco delle manifestazioni:
GIOVEDI’ 16 GENNAIO SERA e 17 GENNAIO
Falò di S.Antonio Abate sul lungo Temo
Inizio Ufficiale del CARNEVALE DI BOSA 2013
GIOVEDÌ 31 GENNAIO:
“GIOGGIA LALDAGGIOLU” MASCHERA TRADIZIONALE BOSANA E QUESTUA (“Sa Palte ‘e cantare”) DELLE MASCHERE IN GIRO PER LE STRADE
GIOVEDÌ 7 FEBBRAIO MATTINA
SFILATA IN MASCHERA DELLE SCUOLE
SABATO 9 FEBBRAIO SERA
“CANTINE IN MASCHERA”
LUNEDÌ 11 FEBBRAIO
SFILATA IN MASCHERA
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO – MATTINA:
“S’ATTITTIDU” – MASCHERE IN NERO
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO – SERA:
“GIOLZI” – MASCHERE IN BIANCO
(DALLE 18;00 IN POI.. TUTTI IN BIANCO ALLA RICERCA DI “GIOLZI”)
SABATO 16 FEBBRAIO – POMERIGGIO:
PENTOLACCIA IN PIAZZA
Il seguente programma potrà subire delle modifiche con eventuali integrazioni di iniziative o spettacoli vari.
Laldaggiolu
Si svolge il giovedì che precede il Giovedì Grasso.
Gruppi di persone in maschera, rappresentanti simbolicamente le fasce più povere della città, irrompono nelle case “ dei padroni”per la questua del Laldaggiolu, muniti di spiedi di metallo o di legno, chiedendo alimenti di ogni genere ed in particolar modo lardo che, nei tempi passati, per il suo alto contenuto calorico, costituiva l’alimento principale della tavola dei poveri.
Tale tradizione è maturata in un contesto sociale di tipo feudale in cui ai pochi ricchi si contrapponeva una grande moltitudine di poveri. Laldaggiolu
L’ abito che costituisce la maschera è molto singolare nella sua semplicità: “Giacca al rovescio” e volto ricoperto di fuliggine prodotta da un tappo di sughero bruciato.
Per ottenere il richiesto , chiamato “sa palte ‘e cantare”, i gruppi devono esibirsi in improvvisati canti satirici, che assumono le forme de “Sos Gosos” e dei “Trallalera”, e che dileggiano coloro i quali si sono resi protagonisti, durante l’anno passato, di eventi scandalosi che, inutilmente, hanno tentato di tenere nascosti. E così, storie di sesso, di mariti e mogli tradite, di improvvide decisioni prese dagli amministratori locali, vengono alla ribalta e messe in piazza ed offerte al finto ludibrio pubblico.
Gioggia de Carrasegare
Si svolge il giovedì che precede il mercoledì delle Ceneri.
Introdotta, quale rituale del Carnevale Bosano, solo da qualche decennio per una felice intuizione della Maestra Anna Canu, possiamo oggi affermare che tale giornata di festa fa ormai, a pieno titolo, parte della tradizione carnascialesca bosana. Terridia
Folti gruppi, con maschera a tema libero, che vedono come principali protagonisti gli alunni e studenti delle scuole locali e del circondario e carri allegorici, sfilano per le strade della città in un corteo interminabile di sfavillanti colori, musica, cori e canzoni satiriche.
Apre la sfilata, come da tradizione , la Banda Musicale dell’Associazione “Carrasegare ‘Osincu”, composta da circa 70 “musicisti” i cui strumenti sono i più disparati, creati personalmente dagli stessi e che producono suoni assordanti ( pentole, campane, bidoni) e “Sa Serraggia”, Scuoleclassico e singolare strumento, costituito da una canna, alla cui estremità viene legata la vescica essiccata del maiale e da un capo all’altro un filo di rame che vien fatto vibrare con un archetto alle cui estremità è legato un crine della coda di un cavallo maschio, più resistente perché non bagnato dall’urina, che produce un suono molto particolare.
“ I musicisti” vestono un semplice camice bianco ed hanno il volto colorato di rosso.
SABATO DELLE CANTINE
Si svolge il sabato che precede il mercoledì delle Ceneri.
Nella zona antica della città, principalmente nella Via Carmine e nella Piazza Episcopio, le strade vengono decorate a festa con bandierine, festoni,canne comuni fresche, alloro, tralci di vite.
Si aprono le cantine e vengono offerti piatti fumanti di fae a landinu , del buon vino rosso e della profumata malvasia ed i gruppi mascherati si assembrano e, fra un bicchiere e l’altro, improvvisano cori, intonando canzoni che dileggiano coloro i quali si sono resi protagonisti di eventi scandalosi.
Carnevale di Bosa
DOMENICA E LUNEDI’ DI TEATRO
Si recita a soggetto. Grazie alla sua peculiare arguzia ed ironia, il bosano crea rappresentazioni che toccano i più svariati temi, ricchi di umorismo e di satira pungente, sugli spaccati di vita quotidiana dell’antico quartiere medioevale.