IL PROGRAMMA 2015 DEL MAN DI NUORO Reviewed by admin on . Ecco alcuni appuntamenti in programma al  MAN – Museo d’arte della provincia di Nuoro. Il 2015 si apre con una mostre che mette a confronto due artisti “cammina Ecco alcuni appuntamenti in programma al  MAN – Museo d’arte della provincia di Nuoro. Il 2015 si apre con una mostre che mette a confronto due artisti “cammina Rating: 0

IL PROGRAMMA 2015 DEL MAN DI NUORO

Hamish-Fulton-Michael-HoepfnerEcco alcuni appuntamenti in programma al  MAN – Museo d’arte della provincia di Nuoro.

Il 2015 si apre con una mostre che mette a confronto due artisti “camminatori” di diverse generazioni: Hamish Fulton – Michael Hoepfner (febbario/aprile). In contemporanea la mostra di Antonio Rovaldi, “Mi è scesa una nuvola”: l’artista presenterà al MAN un gruppo di nuovi lavori realizzati in Sardegna in occasione del suo recente viaggio attorno all’isola. A luglio il museo ospita la mostra “Vivian Maier. Street Photographer” e quella dedicata all’artista svizzero Thomas Hirschhorn: per la mostra al museo MAN l’artista propone una nuova serie di collage di grandi dimensioni in cui immagini di guerra convivono con immagini pubblicitarie patinate, creando un evidente contrasto visivo.

MAN Nuoro 2015

Hamish Fulton – Michael Hoepfner. Canto di strada (6 febbraio – 5 aprile)

Frutto di un dialogo ideale scaturito dalla condivisione di una concezione del cammino come motore di esperienze artistiche, la mostra, a cura di Lorenzo Giusti, presenta una serie di nuovi lavori – fotografie, wall drawings, disegni e installazioni – nati dalla comune esperienza di viaggio sulle montagne della Sardegna centrale. Hamish Fulton (Londra, 1946) è una delle figure più rappresentative dell’arte inglese degli ultimi decenni. Insieme a Richard Long è considerato il padre fondatore di un movimento internazionale di “artisti camminatori”, di cui l’austriaco Michael Hoepfner (Krems, 1972) è oggi uno degli esponenti più significativi.  La mostra al Man di Nuoro mette per la prima volta a confronto il loro lavoro, individuando nel viaggio sulle montagne del Supramonte e del Gennargentu un terreno comune di confronto. Un’esperienza di immersione totale nella natura aspra della Barbagia orientale che ha visto muovere i due artisti per due settimane nello stesso ambiente, senza mai incontrarsi. Completerà il progetto un catalogo con testi di Lorenzo Giusti, Giovanni Carmine e Muriel Enjalran.

Antonio Rovaldi. Mi è scesa una nuvola (6 febbraio – 5 aprile)

“Mi è scesa una nuvola” è  il titolo della seconda tappa del progetto “Orizzonte in Italia” di Antonio Rovaldi. Dopo avere esposto a Gavoi, nel luglio del 2014, le 148 fotografie dell’orizzonte scattate durante il viaggio in bicicletta compiuto nel 2011 lungo il perimetro della Penisola italiana, l’artista presenterà al MAN un gruppo di nuovi lavori realizzati in Sardegna in occasione del suo recente viaggio attorno all’isola.  Completerà la mostra un catalogo bilingue, pubblicato da Humboldt Books, che metterà a confronto le diverse idee di orizzonte, le diverse percezioni di sé e del percorso intrapreso, in relazione ai differenti concetti geografici dell’Isola e della Penisola.

Vivian Maier. Street Photographer (10 luglio-18 ottobre)

La mostra, a cura di Anne Morin, sarà la prima  retrospettiva di Vivian Maier ospitata da un’Istituzione pubblica italiana. Partendo dai materiali raccolti da John Maloof, il progetto espositivo fornisce una visione d’insieme dell’attività di Vivian Maier ponendo l’accento su elementi apparentemente marginali, come l’ossessione per la documentazione e l’accumulo, in realtà fondamentali per la costruzione di un corretto profilo artistico, oltre che biografico. Insieme a un centinaio di immagini tra le più importanti dell’archivio di Maloof, catturate tra i primi anni Cinquanta e la fine dei Sessanta, la mostra presenta anche una serie di filmati in super 8 e una selezione di fotografie a colori realizzate nel corso degli anni Settanta. Privi di tessuto narrativo e senza movimenti di camera, i filmati fanno chiarezza sul suo modo di approcciare il soggetto, fornendo indizi utili per l’interpretazione del lavoro fotografico. Gli scatti degli anni Settanta raccontano invece il cambiamento di visione, dettato dal passaggio dalla Rolleiflex alla Laica, che obbligò Vivian Maier a trasferire la macchina dall’altezza del ventre a quella dell’occhio, offrendole nuove possibilità di visione e di racconto.

Thomas Hirschhorn (10 luglio-18 ottobre)

Thomas Hirschhorn (Berna, 1957) è uno dei più noti artisti contemporanei. Da anni porta avanti una ricerca sul ruolo dell’immagine nella società contemporanea, sull’economia e sulla politica utilizzando  media diversi, dalla scultura al video, dall’installazione al collage. Suoi dichiarati punti di riferimento sono filosofi come Gilles Deleuze, Georges Bataille, Michel Foucault e Antonio Gramsci, a cui nel 2013 ha dedicato un monumento a Manhattan, nel Bronx, grazie al contributo della Dia Art Foundation. Proprio il legame con Gramsci ha portato l’artista a conoscere la Sardegna. Per la mostra al museo MAN l’artista propone una nuova serie di collage di grandi dimensioni in cui immagini di guerra convivono con immagini pubblicitarie patinate, creando un evidente contrasto visivo. La mostra, a cura di Lorenzo Giusti, trae spunto da uno degli ultimi scritti di Hirschhorn, “Why Is It Important – Today – to Show and Look at Images of Destroyed Human Bodies?”, pubblicato nel 2012.

Undated, New York, NY

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