SA COJA ANTIGA SINESE -SINI – LUNEDI 25 APRILE 2016 Reviewed by admin on . L’Associazione turistica Pro Loco Sini in occasione della Sagra de Su Pani Saba che si svolgerà il 25 Aprile, ripropone la rappresentazione “ Sa Coja Antiga” . L’Associazione turistica Pro Loco Sini in occasione della Sagra de Su Pani Saba che si svolgerà il 25 Aprile, ripropone la rappresentazione “ Sa Coja Antiga” . Rating: 0

SA COJA ANTIGA SINESE -SINI – LUNEDI 25 APRILE 2016

COJASINESEL’Associazione turistica Pro Loco Sini in occasione della Sagra de Su Pani Saba che si svolgerà il 25 Aprile, ripropone la rappresentazione “ Sa Coja Antiga” .
L’antico matrimonio sardo così come veniva vissuto negli anni 40 e 60.

In passato il matrimonio era considerato un avvenimento di grande gioia e partecipazione da parte di tutta la popolazione. I preparativi iniziavano circa un mese prima della cerimonia, i parenti aiutavano la sposa a preparare il corredo, is arrobbas, che avrebbero poi portato all’interno de is canisteddus a casa degli sposi la domenica prima della cerimonia. Mentre il giorno prima del matrimonio, i parenti della sposa portavano a casa dello sposo il pane, la carne e i dolci che sarebbero serviti per il banchetto.
Il pranzo era preparato dai genitori degli sposi assieme ad alcuni parenti. Esso consisteva in un primo piatto a base di brodo di gallina ripiena e gnocchetti sardi.

I secondi piatti erano invece a base di carni arrosto: in particolare agnello, maialetto e pollo.
I dolci e il pane venivano sistemati nei canestri la sera prima del matrimonio, entrambe le famiglie portavano tutto ciò che si era preparato a casa dello sposo.
Alle madri era affidato il compito di preparare il letto matrimoniale, che per l’occasione sfoggiava i ricami più fini e più belli. Per tradizione, la sposa non doveva essere presente.
Il giorno del matrimonio lo sposo, con i propri parenti ed amici, si recava a casa della sposa, dove il padre di costui chiedeva ai genitori il consenso di portare via la figlia.
Il corteo matrimoniale era accompagnato dal suono delle “launeddas”.
Terminata la cerimonia, all’uscita dalla chiesa, si usava benedire gli sposi con il rito de s’arazia. Esso consisteva nel gettare sugli sposi, formando per tre volte il segno della croce, grano, sale, petali di rosa, contenuti in un piatto che poi veniva rotto.

S’arazia, che si è tramandata sino ai giorni nostri, veniva praticata anche a casa degli sposi, da entrambi le madri: dove per l’occasione, gli sposi venivano fatti inginocchiare all’ingresso della loro futura casa su dei cuscini.
Il giorno dopo del matrimonio tutti i parenti e gli amici degli sposi aiutavano a sistemare il corredo nella nuova casa. I mobili, venivano trasportati sui carri trainati dai buoi (is carrus de is bois) .

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