LO STABAT MATER DI ROSSINI – TEATRO LIRICO – CAGLIARI – 15-16 FEBBRAIOTHE STABAT MATER OF ROSSINI – LYRIC THEATRE – CAGLIARI – FEBRUARY 15 TO 16 Reviewed by admin on . venerdì 15 febbraio 2013, ore 20.30 - turno A sabato 16 febbraio 2013, ore 19 - turno B Orchestra e Coro del Teatro Lirico direttore Filippo Maria Bressan maest venerdì 15 febbraio 2013, ore 20.30 - turno A sabato 16 febbraio 2013, ore 19 - turno B Orchestra e Coro del Teatro Lirico direttore Filippo Maria Bressan maest Rating:

LO STABAT MATER DI ROSSINI – TEATRO LIRICO – CAGLIARI – 15-16 FEBBRAIOTHE STABAT MATER OF ROSSINI – LYRIC THEATRE – CAGLIARI – FEBRUARY 15 TO 16

venerdì 15 febbraio 2013, ore 20.30 – turno A
sabato 16 febbraio 2013, ore 19 – turno B

Orchestra e Coro del Teatro Lirico
direttore Filippo Maria Bressan
maestro del coro Marco Faelli

soprano I Valentina Corradetti
soprano II Claudia Marchi
tenore Gianluca Terranova
basso Donato Di Stefano

Lo Stabat Mater di Rossini.
Venne commissionato a Rossini da un altissimo prelato madrileno, e il Pesarese ne scrisse solo sei numeri. Si fermò al Quartetto e diede il resto da completare a Giovanni Tadolini. Tale lo stato dell’opera al 1832. Dieci anni dopo l’Autore decise di completare lo Stabat di propria mano: e i dieci numeri completi, chiusi da una difficoltosissima Fuga, vennero eseguiti il 7 gennaio 1842 nella Salle Ventadour. I commenti della critica sono addirittura enfatici nel definire la natura del neonato capolavoro, che in realtà è opera composita e diseguale e che fa sentire a tratti la pesantezza e la retorica borghese dello stile Luigi Filippo rispetto alla pura eleganza neoclassica da respirarsi fino al più tardo Carlo X.

Alcuni numeri sono capolavori effettuali. Il primo è percorso da un pathos cupo e lancinante, che si esprime soprattutto nell’introduzione orchestrale. Violoncelli e fagotti cantano un motivo costituito da un arpeggio dell’accordo di Sol minore con note estranee e alterate: quel Do diesis, quel Mi naturale! Poi tutta l’orchestra, alternandosi figure «legate» a «staccate sincopate», incomincia letteralmente a rabbrividire. Forti movimenti cromatici inducono all’ingresso del coro e del quartetto dei solisti, ambedue in formazione inconsueta per l’assenza dei contralti e la presenza di un secondo soprano. Gli elementi dell’introduzione vengono sovrapposti al canto. E così prosegue per lungo arco tutto il primo numero, sublime da non dirsi.

Segue un’Aria per tenore in La bemolle maggiore-minore nobilmente condotta.

Friday, 15 February 2013, 20.30 – session A
Saturday, February 16, 2013, at 19 – session B

Orchestra and Chorus of the Teatro Lirico
Director Filippo Maria Bressan
chorus master Mark Faelli

The soprano Valentina Corradetti
II soprano Claudia Marchi
tenor Gianluca Terranova
low Donato Di Stefano

Stabat Mater by Rossini.
Rossini was commissioned by a high prelate Madrid, and the Pesaro wrote only six issues. He stopped the Quartet and gave the rest to be completed John Tadolini. The status of the work to 1832. Ten years after the author decided to complete the Stabat own hand: and ten full numbers, closed by a difficoltosissima Escape, were executed January 7, 1842 at the Salle Ventadour. The comments of the critics are even emphatic in defining the nature of the infant’s masterpiece, which is actually a composite work and unequal and that makes you feel at times the weight and bourgeois rhetoric of Louis Philippe style than pure neoclassical elegance to respirarsi until later Charles X.

Some numbers are masterpieces effectual. The first is crossed by a dark pathos and excruciating, which is primarily expressed in the orchestral introduction. Cellos and bassoons sing a motif of a chord arpeggio of G minor with extraneous notes and altered: the C sharp, that I naturally! Then the whole orchestra, alternating figures “connected” to “disconnected syncopated,” literally begins to shiver. Strong chromatic movements induce the entrance of the choir and the quartet of soloists, both in training unusual for the absence of altos and the presence of a second soprano. The elements are superimposed on the introduction song. And so it continues for a long period throughout the first number, sublime not to say.

Follows an aria for tenor in A flat major-minor noble conduct.

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