L’ATTESA – SAN GAVINO MONREALE, 15-16 APRILE; OZIERI,17 APRILE; ARZACHENA,18 APRILE; ORISTANO,19 APRILE; MEANA SARDO,20 APRILETHE WAITING- SAN GAVINO MONREALE, AVRIL 15 TO 16; OZIERI, AVRIL 17; ARZACHENA, AVRIL 18; ORISTANO, AVRIL 19; MEANA SARDO, AVRIL 20 Reviewed by admin on . L’Attesa per voce recitante e contrabbasso testi di Walt Withman, Fedor Dostoevskij, Peter Handke, Henrik Ibsen, Massimo Bontempelli, Marina Pizzi e Paola Quatt L’Attesa per voce recitante e contrabbasso testi di Walt Withman, Fedor Dostoevskij, Peter Handke, Henrik Ibsen, Massimo Bontempelli, Marina Pizzi e Paola Quatt Rating:

L’ATTESA – SAN GAVINO MONREALE, 15-16 APRILE; OZIERI,17 APRILE; ARZACHENA,18 APRILE; ORISTANO,19 APRILE; MEANA SARDO,20 APRILETHE WAITING- SAN GAVINO MONREALE, AVRIL 15 TO 16; OZIERI, AVRIL 17; ARZACHENA, AVRIL 18; ORISTANO, AVRIL 19; MEANA SARDO, AVRIL 20

L'ATTESA

L’Attesa

per voce recitante e contrabbasso

testi di
Walt Withman, Fedor Dostoevskij, Peter Handke, Henrik Ibsen, Massimo Bontempelli,
Marina Pizzi e Paola Quattrini, Marguerite Yourcenar, Stefano Satta Flores,
Tennessee Williams, Robert James Waller

con Paola Quattrini

e Massimo Moriconi (contrabbasso)

musiche Massimo Moriconi

regia Lorenzo Salveti

TICKET SUL CIRCUITO VIVATICKET

Lo spettacolo

Spettacolo-concerto per voce e contrabbasso, un’ora e dieci minuti di emozioni, “L’Attesa” nasce nelle Grotte di Borgio Verezzi nel 1989, poi viaggia in tournée nella stagione 1989-90 e di nuovo, dopo una lunga pausa ritorna sulla scena in un avvincente intreccio di note e parole, un’antologia di frammenti poetici e pezzi di teatro accompagnati e sottolineati dalle musiche originali eseguite da vivo al contrabbasso da Massimo Moriconi. Un recital intimo, sul filo dei pensieri e delle emozioni, da “Il canto di me stesso” di Walt Withman a “Le notti bianche” di Fedor Dostoevskij, i dialoghi di Peter Handke per “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders e “La donna del mare” di Henrik Ibsen. Itinerari nel quasi Espressionismo della “Guardia alla Luna” di Massimo Bontempelli, tra le pagine originali di “Le botte” e “Il brodo” di Marina Pizzi e Paola Quattrini, e poi la passione e il desiderio ne “Il tuo nome” di Marguerite Yourcenar, con un ricordo di Stefano Satta Flores, in veste di drammaturgo attraverso le battute del suo “Dài, proviamo!”, portato in scena proprio con Paola Quattrini, per la regìa di Ugo Gregoretti, tra disicanto, riflessioni esistenziali, specchio segreto del mondo dello spettacolo per un confronto con la realtà. Blues malinconico e struggente per un ritratto al femminile e uno spaccato della società americana in “Un tram che si chiama desiderio” di Tennessee Williams, nell’adattamento di Lorenzo Salveti e ancora la storia di un amore da “I ponti di Madison County” di Robert James Waller.

La protagonista

Attrice versatile, capace di interpretare con successo ruoli drammatici e brillanti, è fra i migliori talenti del nostro mondo dello spettacolo, Paola Quattrini, dopo un esordio da enfant prodige – debutta nel cinema a quattro anni ne “Il bacio di una morta” di Guido Brignone, alla radio a otto in “Cavallo a dondolo” a fianco di Corrado Mantoni e in teatro a dieci anni ne “Il potere e la gloria” di Graham Greene, per la regia di Luigi Squarzina – prosegue la sua carriera tra il grande schermo e il palcoscenico, dando prova di grande talento e sensibilità. Interpreta commedie ma anche film impegnati come “Panagulis vive” (1982) di Giuseppe Ferrara; diretta da Vittorio Gassman in “Di padre in figlio” (1982) ha recitato accanto al grande mattatore in uno dei suoi ultimi film, “La bomba” (1999) di Giulio Base. Tra le pièces brillanti, “Il gufo e la gattina” al fianco di Walter Chiari e “Mi è cascata una ragazza nel piatto” con Domenico Modugno; Paola Quattrini ha diviso la scena con Gino Bramieri, è stata protagonista di “Se devi dire una bugia dilla grossa” con Johnny Dorelli e “Oggi è già domani”, ultima regia di Pietro Garinei al Teatro Sistina di Roma. Sul grande schermo, la parte di Lea in “Fratelli e Sorelle” (1993) di Pupi Avati (che la dirigerà anche in “Festival” nel 1996) le vale il Nastro d’Argento alla migliore attrice non protagonista. In teatro è stata diretta tra gli altri da Luca Ronconi e Mario Missiroli, Arnoldo Foà, Carlo Giuffrè e Marco Parodi, Lorenzo Salveti, José Quaglio e Krzysztof Zanussi e ha recitato accanto ad attori come Mario Scaccia, Glauco Mauri, Aldo Giuffrè e Umberto Orsini. Per la televisione ha interpretato negli Anni Settanta alcuni sceneggiati di successo, fra cui “I demoni” (1972) e “Puccini” (1973); sempre sul piccolo schermo conduce con Johnny Dorelli il varietà “Finalmente venerdì” (1989).

Commendatore della Repubblica Italiana (2003) per una vita dedicata al cinema, alla televisione e al teatro, Paola Quattrini nel 2009 ha pubblicato il romanzo autobiografico “A.M.O.R.E.” (Simonelli Editore).

Una vita sulla scena.

Dopo gli esordi da giovanissima, Paola Quattrini ritorna in teatro con “Scandalo” (1961) di Fabrizio Sarazani, cui segue “Il bugiardo” di Carlo Goldoni con regia di Gianfranco De Bosio, con Giulio Bosetti e poi “Le catacombe” di Franca Valeri, regia di Vittorio Caprioli, con Franca Valeri e Aldo Giuffrè; seguiranno la giostra d’inganni di “Don Gil dalle calze verdi” di Tirso de Molina e “Il re muore” di Eugène Ionesco con regia di José Quaglio, che la dirige anche ne “La grande rabbia” di Max Frisch. Accanto a Mario Scaccia in “Gentiluomo per transazione” di Giovanni Giraud (1964), con regia di Daniele D’Anza, poi “La tempesta” di William Shakespeare con Glauco Mauri e Carla Fracci e “Le mani sporche di Jean-Paul Sartre”, regia di De Bosio, con Gianni Santuccio (per cui vince il Premio Noce d’oro per la miglior attrice giovane).

E ancora “Una questione privata” di Edmo Fenoglio, con Marisa Quattrini e Warner Bentivegna mentre nel 1965 è la volta di “Croque Monsieur” di Marcel Mithois, regia Daniele D’Anza, con Laura Adani e Mario Scaccia: seguiranno nel 1966 “Bla…bla…bla” di Marcello Marchesi, regia di Maner Lualdi e “Il cartaginese” di Plauto, “Il petto e la coscia” di Indro Montanelli con Ernesto Calindri e il “Sogno (ad occhi aperti) di una notte di mezza estate” di Achille Campanile, nonché “Tutti i diavoli in corpo” di Peppino De Filippo con Ennio Balbo. Dopo “Morte di Flavia e delle sue bambole”, surreale commedia di Salvato Cappelli, con Aldo Giuffrè, arriva nel 1968 il successo con un testo brillante come “Il gufo e la gattina” di Bill Manhoff, che vede in scena la Quattrini con Walter Chiari (che firma la regia); poi “La ragazza di Stoccolma” di Alfonso Leto, con Aldo Giuffrè e Mario Valdemarin (Premio I.D.I.- Saint Vincent).

Con Domenico Modugno interpreta “Mi è cascata una ragazza nel piatto” di Terence Frisby (1969); poi l’“Enrico IV” di Shakespeare con regia di Tino Buazzelli e (1972) “La papessa Giovanna” di Mario Moretti con regia di José Quaglio, accanto ad Andrea Giordana; il dramma di Pirandello “Diana e la Tuda” con regia di Arnoldo Foà (1975). Sempre negli Anni Settanta “Chi ruba un piede è fortunato in amore” di Dario Fo, con Nando Gazzolo (1976) e nel 1978 “Le donne in parlamento” di Aristofane per la regia di Lorenzo Salveti e “Non è per scherzo che ti ho amato” di Diego Fabbri, con regia di Carlo Giuffrè; ancora Salveti la dirige ne “La parigina” di Henry Becque (1979), con Franco Interlenghi e Aldo Reggiani. Nel 1980 “Dai proviamo” di Stefano Satta Flores, poi per la regia di Edmo Fenoglio “La cameriera brillante” di Carlo Goldoni (1981) e “A piedi nudi nel parco” di Neil Simon (1983), con Lia Zoppelli, Gianni Bonagura, Stefano Santospago.

Le inquietudini de “Le notti bianche” di Fëdor Dostoevskij con Mauro Avogadro e regia di Salveti; un divertente “Taxi a due piazze” firmato Ray Cooney (1984), con regia di Pietro Garinei accanto a Johnny Dorelli e Paolo Panelli, Tony Ucci e Riccardo Garrone; trasognata creatura nel teatro di Pier Maria Rosso di San Secondo con “La bella addormentata” (1986) con regia di Salveti. E ancora l’ironia di Ray Cooney in “Se devi dire una bugia dilla grossa” (1986) con regia di Pietro Garinei, che firma anche nel 1987 il “Quadrifoglio” di Maurizio Costanzo con Massimo Dapporto, Paola Pitagora, Renzo Garrone e “Una zingara m’ha detto” di Terzoli e Enrico Vaime con Gino Bramieri. Una commedia giovanile di Shakespeare, “I due gentiluomini di Verona” (1989) con regia di Lorenzo Salveti che cura anche “L’attesa” (1990), collage di monologhi e poesie su musiche di Massimo Moriconi.

Intensi gli Anni Novanta, tra “La locandiera” di Goldoni diretta da Ennio Coltorti (1991) e “O di uno o di nessuno” di Pirandello con regia di Marco Parodi (1992), nel ruolo della prostituta “buona” Melina, con Blas Roca-Rey e Massimo Bonetti. Seguirà la drammatica “Affabulazione” di Pier Paolo Pasolini per la regia di Luca Ronconi (1993) con Umberto Orsini; commedia d’amore e solitudini, “Dovevi essere tu” di Renée Taylor e Joseph Bologna con regia di Parodi, con Fabio Testi; e nel 1994 un testo “trasgressivo” ricco di sensualità come “La venexiana”, per la regia dell’iraniana Shahroo Kheradmand, con la figlia Selvaggia Quattrini e Massimo Venturiello.

Il brio di una pochade con “L’albergo del libero scambio” di Georges Feydeau (1996) diretto da Mario Missiroli, con Geppy Gleijeses; poi “Gli indifferenti” di Alberto Moravia (1997), con regia di Parodi, con Selvaggia Quattrini e Pippo Pattavina; ancora “La locandiera” goldoniana, diretta da Salveti e una moderna panoramica sui sentimenti ne “L’ex donna della mia vita” di Josiane Balasko, regia di Silvio Giordani. Sposa di Erode Antipa in “Herodias e Salomè” di Rocco Familiari (1998), regia di Krzysztof Zanussi, nel 1999 ritorna ad Aristofane ne “Il governo delle donne” con Stefano Masciarelli e nel 2000 con Gianfranco Jannuzzo e la regia di Garinei una nuova versione di “Se devi dire una bugia dilla grossa” di Cooney.

Blanche in “Un tram che si chiama desiderio” di Tennessee Williams (2001), regia di Lorenzo Salveti, con Enrico Lo Verso; di nuovo in coppia con Jannuzzo interpreta (2003) “È molto meglio in due” di Jaja Fiastri ed Enrico Vaime, con regia di Garinei, che la dirige ancora in “Oggi è già domani” (2004, poi ripresa nel 2006), da “Shirley Valentine” di Willy Russel, dolceamaro monologo di una casalinga (quasi) felice. Ancora Pirandello – “Ma non è una cosa seria” con regia di Walter Manfré (2005) – e Tennessee Williams – “Un tram che si chiama desiderio” (2006); poi gioco di equivoci e scambi di persona in “Daddy Blues” di Bruno Chapelle e Martyne Visciano (2011) intorno alle difficoltà di un’adozione.L'ATTESA

The Waiting

for solo voice and bass

texts
Walt Whitman, Fyodor Dostoevsky, Peter Handke, Henrik Ibsen, Bontempelli,
Marina Pizzi and Paola Quattrini, Marguerite Yourcenar, Stefano Satta Flores,
Tennessee Williams, Robert James Waller

with Paola Quattrini

and Massimo Moriconi (bass)

music Massimo Moriconi

directed by Lorenzo Salveti

TICKET BOOK ON LINE

The show

Show-concert for voice and bass, an hour and ten minutes of excitement, “The Waiting” was born in the caves of Borgio Verezzi in 1989, then travels on tour in the 1989-90 season and again, after a long pause on the back scene in an exciting mix of notes and words, an anthology of poetic fragments and pieces of theater and underlined accompanied by original music performed live by the double bass by Massimo Moriconi. An intimate recital, on the edge of thoughts and emotions, “Song of Myself” by Walt Whitman in “White Nights” by Fyodor Dostoevsky, the dialogues of Peter Handke for “Wings of Desire” by Wim Wenders and ” The Lady from the Sea “by Henrik Ibsen. Itineraries in almost Expressionism of the “Guardia to the Moon” by Massimo Bontempelli, including the original pages of “The beatings” and “soup” of Marina Pizzi and Paola Quattrini, and then the passion and desire in “Your Name” by Marguerite Yourcenar, with a memory of Stefano Satta Flores, as a playwright through the bars of his “Come on, let’s try!”, staged their own with Paola Quattrini, for as the director of Hugh Gregory, among disicanto, existential reflections, mirror secret showbiz for a confrontation with reality. Blues melancholy and yearning for a portrait female and a cross-section of American society in “A Streetcar Named Desire” by Tennessee Williams adaptation of Lorenzo Salveti and yet the story of a love “The Bridges of Madison County” of Robert James Waller.

The protagonist

Actress versatile, able to interpret and brilliant successful dramatic roles, is one of the best talents of our entertainment world, Paola Quattrini, after a debut as a child prodigy – debuted in film in four years in “The kiss of life” by Guido Brignone, radio eight in “Rocking Horse” alongside Corrado Mantoni and theater to ten years in “The Power and the Glory” by Graham Greene, directed by Luigi Squarzina – continues his career in the big screen and the stage, showing great talent and sensitivity. Plays comedy film but also engaged as “Panagulis lives” (1982) by Giuseppe Ferrara, directed by Vittorio Gassman in “From Father to Son” (1982) co-starred the great protagonist in one of his last film, “The Bomb” ( 1999) by Giulio Base. Among the brilliant pièces, “The Owl and the Pussycat” opposite Walter Chiari and “I fall a girl in the pot” with Domenico Modugno, Paola Quattrini has shared the stage with Gino Bramieri, was the star of “If you have to tell a lie, tell it big “with Johnny Dorelli and” Last Chance Harvey “, directed by Peter Garinei last at the Teatro Sistina in Rome. On the big screen, the part of Leah in “Brothers and Sisters” (1993) by Pupi Avati (who also direct in “Festival” in 1996) earned her the Silver Ribbon for Best Actress in a Supporting Role. In the theater has been directed among others by Luca Ronconi and Mario Missiroli, Arnoldo Foa, Giuffrè Carlo and Marco Parodi, Lorenzo Salveti, José Quaglio and Krzysztof Zanussi and has starred opposite such actors as Mario Scaccia, Glauco Mauri, Aldo Giuffrè and Umberto Orsini . For television, he starred in the seventies some successful dramas, including “Demons” (1972) and “Puccini” (1973), always leads to the small screen with Johnny Dorelli the variety “Finally Friday” (1989).

Commendatore of the Italian Republic (2003) for a life devoted to film, television and theater, Paola Quattrini in 2009 he published the autobiographical novel “LOVE” (Simonelli Editore).

A life on the stage.

After his debut as a young girl, Paola Quattrini returns to theater with “Scandal” (1961) by Fabrizio Sarazani, followed by “The Liar” by Carlo Goldoni, directed by Gianfranco De Bosio, with Giulio Bosetti and then “Catacombs” by Franca Valeri , directed by Vittorio Caprioli, with Franca Valeri and Aldo Giuffrè, follow the carousel deception of “Don Gil of the green stockings” by Tirso de Molina and “Exit The King” by Eugene Ionesco, directed by José Quaglio, who also directs in “The great anger” by Max Frisch. Next to Mario Scaccia in “Gentleman per transaction” by Giovanni Giraud (1964), directed by Daniele D’Anza, then “The Tempest” by William Shakespeare with Glauco Mauri and Carla Fracci and “dirty hands of Jean-Paul Sartre” , directed by De Bosio, with Gianni Santuccio (for which he won the Golden Walnut for the best young actress).

And yet “a private matter” of Edmo Fenoglio, with Marisa Quattrini and Warner Bentivegna while in 1965 it was the turn of “Croque Monsieur” by Marcel Mithois, directed by Daniele D’Anza, with Laura Adani and Mario Scaccia: follow in 1966 “Bla blah … blah … “by Marcello Marchesi, directed by Maner Lualdi and” Carthaginian “of Plautus,” The breast and thigh “Indro Montanelli with Ernesto Calindri and the” Dream (with open eyes) of a Midsummer Night ” Achille Campanile, and “All the devils in the body” Peppino De Filippo Ennio Balbo. After “Death of Flavia and her dolls,” surreal comedy Saved Hats, with Aldo Giuffrè, arrives in 1968 success with a brilliant text as “The Owl and the Pussycat” by Bill Manhoff, which sees in the scene with Walter Quattrini clear (which he directed), then “The Girl from Stockholm” by Alfonso Leto, with Mario and Aldo Giuffrè Valdemarin (IDI Award-Saint Vincent).

With Domenico Modugno singing “I cascade a girl in the pot” by Terence Frisby (1969), then the ‘”Henry IV,” Shakespeare and directed by Tino Buazzelli (1972) “Pope Joan” by Mario Moretti directed by José Quaglio, alongside Andrea Giordana, the drama of Pirandello’s “Diana and Tuda” directed by Arnoldo Foa (1975). Also in the seventies, “Who steals a foot is lucky in love” by Dario Fo, with Nando Gazzolo (1976) and 1978’s “Women in Parliament” by Aristophanes, directed by Lorenzo Salveti and “It’s a joke that I loved “by Diego Fabbri, directed by Carlo Giuffrè; still Salveti directs in” The Parisian “by Henry Becque (1979), with Franco Interlenghi and Aldo Reggiani. In 1980, “Come on let’s try” by Stefano Satta Flores, then directed by Edmo Fenoglio “The waitress brilliant” by Carlo Goldoni (1981) and “Barefoot in the Park” by Neil Simon (1983), with Lia Zoppelli, Gianni Bonagura Stefano Santospago.

Concerns of “White Nights” by Fyodor Dostoevsky and directed by Mauro Avogadro Salveti and an amusing “Taxi to double” signed Ray Cooney (1984), directed by Peter Garinei alongside Johnny Dorelli and Paolo Panelli, Tony Ucci and Riccardo Garrone, dreamy creature in the theater of Pier Maria Rosso di San Secondo with “Sleeping Beauty” (1986) directed by Salveti. And yet the irony of Ray Cooney in “If you tell a lie, tell it big” (1986) directed by Peter Garinei, who also signed in 1987, the “Quadrifoglio” Maurizio Costanzo Maximum Dapporto, Paola Pythagoras, and Renzo Garrone ” A gypsy told me “of Terzoli and Henry Vaime with Gino Bramieri. A young Shakespeare’s comedy, “The Two Gentlemen of Verona” (1989) directed by Lorenzo Salveti who also “Waiting” (1990), a collage of monologues and poems set to music by Massimo Moriconi.

Intense the nineties, including “The Innkeeper” Goldoni directed by Ennio Coltorti (1991) and “O one or none” of Pirandello directed by Marco Parodi (1992), playing the harlot “good” Melina, with Blas Roca-Rey and Massimo Bonetti. Follow the dramatic “Affabulazione” by Pier Paolo Pasolini directed by Luca Ronconi (1993) by Umberto Orsini comedy of love and loneliness, “You had to be you” by Renee Taylor and Joseph Bologna, directed by Parodi, with Fabio Testi; and in 1994 a text “transgressive” full of sensuality as “The venexiana”, directed by the Iranian Shahroo Kheradmand, with her daughter and Wild Quattrini Maximum Venturiello.

The liveliness of a farce with “The hotel of free trade” by Georges Feydeau (1996) directed by Mario Missiroli, with Geppy Gleijeses, then “Indifference” by Alberto Moravia (1997), directed by Parodi, with Wild and Quattrini Pippo Pattavina; still “The Innkeeper” Goldoni, directed by Salveti and a modern overview of the sentiments in “The former woman of my life” by Josiane Balasko, directed by Silvio Giordani. Wife of Herod Antipas in “Herodias and Salome” Rocco’s Family (1998), directed by Krzysztof Zanussi, in 1999 he returned to Aristophanes in “The government of women” with Stefano Masciarelli and in 2000, directed by Gianfranco Jannuzzo Garinei a new version of “If you tell a lie, tell it big” Cooney.

Blanche in “A Streetcar Named Desire” by Tennessee Williams (2001), directed by Lorenzo Salveti with Enrico Lo Verso, again paired with Jannuzzo plays (2003) “It is better in two” Jaja Fiastri and Henry Vaime , directed by Garinei, who still directs in “Last Chance Harvey” (2004, then revived in 2006), “Shirley Valentine” by Willy Russell, bittersweet monologue of a housewife (almost) happy. Still Pirandello – “But it is not a serious thing,” directed by Walter Manfré (2005) – and Tennessee Williams – “A Streetcar Named Desire” (2006), then the game of misunderstandings and mistaken identities in “Daddy Blues” Bruno Chapelle and Martyne Visciano (2011) about the difficulties of adoption.

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