E’ TUO IL MIO ULTIMO RESPIRO? – GREENWICH D’ESSAI – AUGUST 31 TO SEPTEMBER 1 Reviewed by admin on . E’ TUO IL MIO ULTIMO RESPIRO? Presente l’autore Il regista sarà presente per entrambi i giorni, per condividere e rispondere alle domande del pubblico Il 31  ag E’ TUO IL MIO ULTIMO RESPIRO? Presente l’autore Il regista sarà presente per entrambi i giorni, per condividere e rispondere alle domande del pubblico Il 31  ag Rating:

E’ TUO IL MIO ULTIMO RESPIRO? – GREENWICH D’ESSAI – AUGUST 31 TO SEPTEMBER 1

E’ TUO IL MIO ULTIMO RESPIRO?
Presente l’autore

Il regista sarà presente per entrambi i giorni, per condividere e rispondere alle domande del pubblico

Il 31  agosto alle 20,30 il regista insieme a Gerry Ferrara (speaker radiofonico)anticiperà la visione con  la lettura di stralci del libro (uscita prevista a settembre), gentilmente messi a disposizione dall’associazione “Nessuno tocchi Caino!”

IL PERDONO di Claudio Piersanti
L’AMICO DEL PRESIDENTE di Fulvio Abbate
LA PROVA GENERALE di Giorgio Van Straten
LA GRAZIA di Luigi Compagnone
IL BOIA di Sandro Onofri

S’intitola È tuo il mio ultimo respiro?

Claudio Serughetti, giovane e poliedrico regista (è anche pittore e musicista) invita a riflettere sull’uso dell’omicidio di stato come forma di punizione ritenuta giusta e congrua da 43 paesi dei quali la maggioranza (36) sono retti da dittature o regimi illiberali. Lo fa in collaborazione con Nessuno tocchi Caino (l’organizzazione de partito radicale il cui principale obiettivo è l’attuazione della moratoria universale della pena di morte e, più in generale, la lotta contro la tortura) e attraverso le testimonianze di intellettuali, artisti, religiosi impegnati su questo fronte: da Peter Gabriel a Bernardo Bertolucci, da Marco Bellocchio a Dario Fo ad Adolfo Pérez Esquivel.

Questo documentario vuole essere strumento utile per comprendere i fatti che hanno condotto al movimento globale in favore dell’ abolizione della pena di morte e compendio del messaggio politico e umanitario, di diverse personalità del mondo della cultura e della società.
Il film, attraverso interviste e dati, vuole far riflettere sull’uso della pena di morte, quale forma di punizione ritenuta giusta e congrua da moltissimi paesi al mondo.
Nonostante da molti anni il processo abolizionista paresse inarrestabile, certificato anche della moratoria del 2007, le esecuzioni continuano.
La cosiddetta “pancia” dell’opinione pubblica, in occorrenza di avvenimenti storici o di eclatanti fatti di cronaca, chiede a gran voce la punizione esemplare: in una parola, la forca.
Da qui l’urgenza di essere su un evento di portata universale.
Il film ha tre principali obbiettivi:

INFORMARE – fornire allo spettatore l’evoluzione politica e sociale circa l’applicazione
della pena di morte nel mondo.
ANALIZZARE – l’inutilità, l’antistoricità, l’antieconomicità, l’inciviltà della pena capitale
nel mondo, senza dimenticare di mostrare anche le reazioni istintive della cosiddetta gente
comune.
EMOZIONARE (se possibile) – mostrando, qualora fosse possibile INDIGNANDO, con
l’ausilio di materiali d’archivio e di repertorio, essere umani al loro “ultimo respiro”.

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