CARRASEGARE OSINCU – BOSA – 5-21 FEBBRAIO 2015 Reviewed by admin on . L’evento si svolge per le vie del Centro Storico dove i proprietari delle cantine ed alcune associazioni offrono da bere e da mangiare. La domenica e il lunedi L’evento si svolge per le vie del Centro Storico dove i proprietari delle cantine ed alcune associazioni offrono da bere e da mangiare. La domenica e il lunedi Rating: 0

CARRASEGARE OSINCU – BOSA – 5-21 FEBBRAIO 2015

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L’evento si svolge per le vie del Centro Storico dove i proprietari delle cantine ed alcune associazioni offrono da bere e da mangiare. La domenica e il lunedi grasso sono caratterizzati da mascherate che mettono in strada quelle scene del quotidiano; si tratta di un vero e proprio “teatro da strada a sa Osinca”, dove gli attori, attraverso la narrazione di avvenimenti della storia locale, fanno rivivere fatti e situazioni accaduti durante l’anno. Si arriva così all’ultimo giorno, quello del Martedì grasso: questa giornata si divide in due fasi , durante le quali sono protagonisti due diversi tipi di maschere: la mattina la maschera nera del lamento funebre de “S’Attittidu” – la sera quella bianca de “Giolzi”.

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“S’Attittidu”, maschera del lamento funebre, rappresenta una donna che esegue il lamento funebre (s’attittidu) e che, poggiando un bambolotto sul seno delle donne, chiede un po’ di latte (unu ticchirigheddu ‘e latte) per tenere in vita il Carnevale che sta morendo.

Alle prime ombre della sera la maschera nera de S’Attittidu viene sostituita definitivamente da quella bianca di “Giolzi” realizzata con indumenti molto semplici, mantello bianco ottenuto da un lenzuolo stretto a faida tra il collo e le spalle ed il capo viene coperto da un cappuccio ottenuto da una federa di cuscino fatta rientrare in un angolo in modo tale che formi una sorta di cuffia. Ogni maschera di giolzi porta con sé un lampioncino di carta oppure un cestino tradizionale in vimini e canne (sa pischedda), all’interno del quale c’è una candela.I gruppi mascherati corrono per le strade sorreggendo un grande pupazzo bianco (Giolzi). Il momento in cui la festa acquista la massima intensità corale è quando, ormai stanchi, si brucia il Giolzi e si festeggia con dei girotondo al ritmo dei “Trallallera”.

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