CARATZAS IN OTTANA – OTTANA – 11-12-13 FEBBRAIO 2018 Reviewed by admin on . Programma di Caratzas in Otzana 2018: Domenica, 11 febbraio 2018: ore 9,00 – Centro Polivalente in via E. Lussu – Premio “Sa Ilonzana 2018”, saluti del Sindaco  Programma di Caratzas in Otzana 2018: Domenica, 11 febbraio 2018: ore 9,00 – Centro Polivalente in via E. Lussu – Premio “Sa Ilonzana 2018”, saluti del Sindaco  Rating: 0

CARATZAS IN OTTANA – OTTANA – 11-12-13 FEBBRAIO 2018

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Programma di Caratzas in Otzana 2018:

Domenica, 11 febbraio 2018:

  • ore 9,00 – Centro Polivalente in via E. Lussu – Premio “Sa Ilonzana 2018”, saluti del Sindaco e convegno dal titolo “Carnevale di Sardegna: esperienze a confronto”, a cura dell’associazione “Sa Ilonzana
  • ore 10,00:
    • Apertura MAT (Museo Arti e Tradizioni), casa Barca e casa Fenudi, a cura dell’associazione “Sa Ilonzana”
    • Apertura esposizioni di artigianato artistico
  • ore 12,00 – Apertura punti degustazione di prodotti locali
  • ore 14,00 – Anfiteatro “Andrea Parodi”:
    • Vestizione di Boes, Merdules e Filonzana,
    • Illustrazione del corredo delle maschere,
    • Concia, sesto e cucitura delle pelli,
    • Fasi di lavorazione e di intaglio  delle tradizionali “Caratzas”
  • ore 15,30 – Esibizione di Boes, Merdules e Filonzana, a cura dei gruppi  “Boes e Merdules” e “Sos Merdules Bezzos de Otzana
  • ore 16,00 – Museo MAT e Casa Barca – Laboratorio didattico rivolto a bambini dai 5 anni di età dal titolo “Attraverso uno sguardo futurista“, a cura dell’associazione “Sa Ilonzana”
  • ore 16,30:
    • Balli in piazza accompagnati da M. Antonietta Bosu , Marco Zedde, Giansilvio Pinnae Carlo Crisponi
    • Degustazioni di dolci e vino a cura dell’associaizone “Arte e Sonos”
  • ore 22,00 – Festa in maschera

Lunedì, 12 febbraio 2018:

  • ore 10,00 – Apertura esposizioni di artigianato artistico
  • ore 12,00 – Apertura punti degustazione di prodotti locali
  • ore 15,00 – Apertura MAT (Museo Arti e Tradizioni), casa Barca e casa Fenudi, a cura dell’associazione “Sa Ilonzana”
  • ore 15,30 – Merduleddos a ziru, il tradizionale carnevale dei bambini con animazione a cura di Wonderland
  • ore 16,00 – Piazza Sant’Antonio – Esibizione del coro Sant’Antonio
  • ore 19,30 – Centro polivalente in via Emilio Lussu – Sas amoradas, tradizionale gara poetica in limba coi poeti accompagnati dal Tenore Otzanesu, a cura dell’associazione “Sa Ilonzana”

Martedì, 13 febbraio 2018:

  • ore 10,00:
    • Apertura MAT (Museo Arti e Tradizioni), casa Barca e casa Fenudi, a cura dell’associazione “Sa Ilonzana”
    • Apertura esposizioni di artigianato artistico
  • ore 12,00 – Apertura punti degustazione di prodotti locali
  • ore 17:00 – Esibizione spontanea di Mascheras Serias e Boes e Merdulesballi in piazza e premiazione del gruppo più numeroso e originale di mascheras serias a tema a piacere

LE MASCHERE DEL CARNEVALE DI OTTANA

Sos Merdùles, ossia gli uomini, i contadini, vestiti con mastruche (pelli bianche o nere) o con vecchi abiti maschili della tradizione locale, con il viso coperto da maschere lignee, dai tratti spesso deformati, forse per raffigurare la fatica del lavoro e della vita nei campi. Procedono lentamente, ricurvi. Tengono con una mano le redini ( sas soccas ) che guidano Sos Boes, uno o più di uno, e con l’altra mano si appoggiano ad una sorta di bastone che usano anche per tenere a bada Sos Boes.

Sos Boes indossano pelli di pecora o abiti vecchi della tradizione locale e portano in spalla una cintola, generalmente di cuoio, da dove pendono dei campanacci.
Sono tenuti dalle redini del Merdùle, il viso coperto da “sas caratzas” (maschere di legno lavorate ad intaglio) con sembianze bovine, con corna più o meno lunghe, con due foglie intagliate lungo gli zigomi ed una stella sulla parte frontale. La stella rappresenta il marchio distintivo di un vecchio artigiano locale.

Sa Filonzana, un uomo travestito che rappresenta una vecchia di cui tutti hanno paura: piegata dall’età, sempre vestita di nero e con il volto nascosto da una maschera lignea, oppure dipinto con la fuliggine che contrasta col bianco di una dentiera ricavata da una patata. Ha fra le mani il fuso, la canocchia e la lana fila e predice un futuro più o meno prospero o infausto, a seconda della qualità del vino che le viene offerto. Oggi ha anche le forbici, come l’antica Parca della vita.

Sos Porcos e Sos Molentes, maschere di maiale e di asino, sono presenti nel carnevale, ma in minor numero. Il maiale, vestito di pelli o altro, il viso coperto da una maschera lignea, è dotato di un solo campanaccio come nella realtà della vita dei campi e chi lo conduce porta sempre con sé “sa panastra” una stuoia di giunco sopra la quale si coricano i maialini per succhiare il latte (leggi vino) dalla scrofa.

Su Cherbu (cervo) e Su Crappolu (capriolo) sono, anch’esse, maschere presenti nel carnevale, ma più rare.

Sas Mascaras Serias, (uomini e donne di tutte le età e condizioni) procedono saltellanti e con movenze di danza, vestite in modo eccentrico, ricoperte di abiti vecchi, lenzuola, copriletti e persino tappeti da tavolo, rappresentano lo spirito goliardico che stravolge il senso dell’esistenza.

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