LA ZECCA DI CAGLIARI: SCUDI E CAGLIARESI – PALAZZO VICEREGIO – 15-31 LUGLIO Reviewed by admin on . L’associazione culturale Hermaea Archeologia e Arte presenta “La Zecca di Cagliari: scudi e cagliaresi”. Un tuffo nel passato, un viaggio nell’antichità alla sc L’associazione culturale Hermaea Archeologia e Arte presenta “La Zecca di Cagliari: scudi e cagliaresi”. Un tuffo nel passato, un viaggio nell’antichità alla sc Rating:

LA ZECCA DI CAGLIARI: SCUDI E CAGLIARESI – PALAZZO VICEREGIO – 15-31 LUGLIO

L’associazione culturale Hermaea Archeologia e Arte presenta “La Zecca di Cagliari: scudi e cagliaresi”. Un tuffo nel passato, un viaggio nell’antichità alla scoperta di alcune pregiate monete che hanno scritto la storia del capoluogo sardo: quelle battute dalla Zecca di Cagliari. Preziose come il materiale che le compone, l’oro e l’argento per l’inestimabile patrimonio artistico ed archeologico che incarnano.
Hermaea organizza una mostra riunendo alcune importanti collezioni private sarde di monete battute dalla Zecca di Cagliari. Sarà visitabile al Palazzo Viceregio dal 15 al 31 luglio 2012 dal lunedì al venerdì dalle ore 8:00 alle 20:00 ed il sabato e la domenica dalle 9:00 alle 18:00 . Nulla di più suggestivo in una sede che conserva infiniti richiami storici nonché le stesse origini delle monete.
La Zecca di Cagliari fu istituita il 27 agosto 1327 e resa attiva nel 1338 con Pietro IV d’Aragona che ordinò la coniazione della prima moneta d’oro sardo-aragonese. Lo stesso Re che un anno prima, nel 1337, aveva reso residenza del vicerè l’attuale Palazzo Viceregio. I rapporti non buoni tra Pietro IV ed il Giudice d’Arborea ostacolarono l’effettiva attivazione della Zecca che fu resa possibile solo nel 1366. I primi marchi dal nome “Alfonsini minuti” furono battuti il 15 ottobre 1392 da mastro di zecca Michele Roure che coniò 1000 monete ordinate da Giovanni I.
Durante il regno di Alfonso V (1416-1458) circolavano regolarmente i “denari reali”, i “piccioli”, “i reali in argento” e gli “Alfonsini minuti”. Fu nel 1545, che, con Carlo V fu battuto lo “scudo d’oro” che riportava la famosa scritta “Civitas Calaritana”.  Era il 1720 quando, sotto i Savoia, tutte le monete furono coniate a Torino. Ma questo provvedimento durò solo poco decenni, sino al 1793 quando la zecca si riprese la sua antica tradizione. Diversi anni dopo, nel 1813, la Zecca del Regno di Sardegna chiuse con la coniatura di “Tre cagliaresi” .
L’associazione Culturale Hermaea Archeologia e Arte, nata nel 2004, da anni segue il filone del collezionismo, con questa mostra intende avvicinare il visitatore alla numismatica e renderlo consapevole del valore storico ed economico di collezioni rare come quelle esposte.
Un’iniziativa, un  percorso, dove arte, cultura, tradizione ed antichità si fondono nella la storica cornice del Palazzo Viceregio.

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