ECCE HOMO – DAL 18 MAGGIO AL 15 GIUGNO Reviewed by admin on . Antonio Mallus nasce da quella koiné culturale che era la pittura informale, dedicando però la propria attenzione, dopo un breve periodo di influenze concettual Antonio Mallus nasce da quella koiné culturale che era la pittura informale, dedicando però la propria attenzione, dopo un breve periodo di influenze concettual Rating:

ECCE HOMO – DAL 18 MAGGIO AL 15 GIUGNO

Antonio Mallus nasce da quella koiné culturale che era la pittura informale, dedicando però la propria attenzione, dopo un breve periodo di influenze concettuali di carattere manzoniano (ma sempre in contesto pittorico), al dipingere di gesto, di segno, quindi in modo processuale.
Il risultato finale dei suoi dipinti è quindi sempre la summa di una serie infinita di tocchi brevi, grandi masse di materia, lunghe pennellate, stubettature lineari o puntiformi;  movimenti continui, di getto e/o riflessivi atti a creare un’opera ora
monocroma, ora ricca di colore.
La differenza d’esito sta nel medium o nel supporto che egli utilizza: olio su tela e tecniche miste su carta e cartone: mentre l’olio, mezzo lento, lo costringe a tempi lunghi e pause riflessive, ove il gesto può essere aggiuntivo (stubettare) o sottrattivi (irrompere sulla superficie scavando); la carta lo libera da ogni esitazione e ne mette in continua evidenza il movimento.
Espressionismo astratto puro con le dovute contaminazioni che tale modo ha avuto nell’ultimo mezzo secolo con le correnti limitrofe od opposte coeve.
Tutto ciò è dimostrabile sia nella forma sia nel concetto: da quelle grammatiche Mallus ha preso il colore puro, spesso primario o complementare e la comparsa sempre più frequente di implicazioni figurative autre, ora abbozzate ora più organiche.
Ecce homo è il risultato attuale di tale percorso: si tratta di un’indagine copiosa sulla variante di un elemento antropomorfo ben riconoscibile e articolato seppur sintetico, come le figure rupestri (Scimmie egiziane), anche quelle presenti in Sardegna (Grotta del Papa a Tavolara) o i graffiti urbani o la pittura di frontiera degli anni ottanta (Nuovi Selvaggi o
Basquiat per intenderci).
Sono forme archetipali generate dalla Pittura d’Azione e inserite in un contesto di Pittura d’Azione, fatte in tal modo per ricordare i ritmi tribali che inseguono quell’antica idea di figurazione scarna ove sono ben marcati solo gli arti, la testa e i genitali, perché questa era l’essenza del nostro antenato, dell’uomo primitivo: muoversi, cacciare, pensare e riprodursi;
tutte le azioni creative e pure che hanno fatto crescere l’Uomo sino a farlo diventare ciò che è adesso.
Massimo Antonio Sanna
M.A.G.E. Museo dell’Arciconfraternita dei Genovesi – Via F. Gemelli, 2 – CAGLIARI (fianco Chiesa SS. Giorgio e Caterina)
Da venerdì 18 maggio a venerdì 15 giugno 2012 Orari di visita: h 18 – 20   ingresso libero

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